Le statue di donne e l’ideale di bellezza
Tendenze in cucina21st ottobre 2021
lisa

La Venere di Milo o quella di Morgantina, il busto di Nefertiti, la Ninfa Salmace, la Paolina Borghese di Canova o anche le sue tre Grazie… La storia dell’arte è costellata di esempi grandiosi di capolavori nei quali a essere ritratte sono donne idealizzate, anche quando sono famose e realmente esistite.
Tutta “colpa” dei Greci
Di più: se pensiamo alle statue più famose ritraenti donne, non servirà andarle a guardare dal vivo per rendersi conto che i tratti fisici tendono a essere gli stessi: fianchi larghi, vita stretta, gambe lunghe, seno piccolo. Le statue come quelle che abbiamo citato all’inizio sono state le prime modelle della storia, capaci di suggerire ad antiche visitatrici di musei e spettatrici qual era l’ideale di bellezza da perseguire.
Anche oggi, guardando Dafne e Apollo oppure la Sirenetta nel porto di Copenhagen, molte donne non possono fare a meno di invidiare quel fisico e pensare di rivolgersi a Motiva per degli interventi migliorativi.
Eppure l’idea di silhouette perfetta non è sempre stata quella. Dobbiamo ringraziare i Greci se – con piccoli cambiamenti – abbiamo sempre avuto un debole per le donne con un certo “look”, detta in maniera moderna.
Prima di loro, quando le antiche civiltà preistoriche celebravano la fertilità della donna e il suo ruolo nei riti religiosi, le statue femminili avevano un aspetto assai diverso ed esaltavano altri tipi di forme, dette “steatopigie”: grandi seni, cosce adipose, glutei generosi. La statua più famosa in questo senso è la Venere di Willendorf, vista e rivista su ogni manuale di storia dell’arte che si rispetti. Per gli antichi Greci quelle forme erano volgari, e questa è rimasta la realtà anche in storia dell’arte, e per migliaia di anni!
In realtà, a ben vedere, questo tipo di raffigurazione era molto più vicino alla realtà e voleva ricordare che la donna fertile era la più preziosa per quelle antiche comunità: donne “pienotte” esistevano anche ad Atene, ma non venivano ritratte. Nel presente abbiamo fatto un passo in avanti, e alcuni artisti come Botero o la nostra Leonetta Marcotulli non si fanno problemi a mettere al centro della loro riflessione questo tipo di fisico. Vive la difference!